Cover
Titel
A Worlde of Wordes. Edizione critica e introduzione a cura di Hermann


Autor(en)
Florio, John
Erschienen
Toronto 2013: University of Toronto Press
Anzahl Seiten
792 S.
Preis
URL
Rezensiert für infoclio.ch und H-Soz-Kult von:
Sandro Bianconi

Tra i religiosi e umanisti italiani seguaci della riforma protestante perseguitati dall’Inquisizione, c’era il francescano fiorentino Michelangelo Florio, arrestato e imprigionato a Roma nel 1548, da dove riuscì a fuggire e a rifugiarsi a Londra due anni dopo. Ma dovette riprendere la via dell’esilio con il figlio John di un anno quando salì al trono la cattolica Maria Tudor, e nel 1555 finì pastore a Soglio in Bregaglia. Al bambino insegnò la grammatica italiana, latina, inglese e francese. A dieci anni John si trasferì a Tübingen a studiare lettere italiane dal più celebre dei riformatori italiani esuli, Pier Paolo Vergerio già vescovo di Capodistria, prima di tornare definitivamente in Inghilterra. Qui fu attivo come insegnante d’italiano, come traduttore, in particolare degli Essais di Montaigne e del Decameron, e come autore di dizionari fra cui A Worlde of Wordes (Un mondo di parole) del 1598 (seconda edizione, Queen Anna’s New World of Words del 1611). Tutti questi lavori erano pensati come sussidi didattici per gli studenti d’italiano, una lingua, una cultura e una letteratura che negli ambienti aristocratici elisabettiani godevano di un prestigio e di una diffusione straordinari. Florio viveva a corte dove aveva lo statuto prestigioso di precettore e segretario privato della regina Anna alla quale dedicò la seconda edizione del dizionario.

A Worlde of Wordes è il primo dizionario italiano-inglese mai pubblicato, un’opera di valore e interesse eccezionali, sia per quanto concerne il versante italiano sia quello inglese: nella prima edizione si contano 46.000 lemmi che diventeranno 74.000 nella seconda. Anche se l’autore non è mai stato in Italia, l’immagine della lingua italiana che ci trasmette è di una ricchezza, varietà e modernità incredibili, grazie sia all’insegnamento del padre a Soglio e del Vergerio a Strasburgo sia alla scelta delle fonti. Alla base della prima edizione stanno 72 opere di cui 22 prese dall’Index librorum prohibitorum, nella seconda le opere citate sono 249 di cui 51 dell’Index: in questo modo gli utenti inglesi avevano modo di conoscere scritti di autori proibiti in Italia, ad esempio le opere dell’Aretino.

Come osserva il curatore, professore d’italiano alla City University di NY, nella sua bella ed esauriente introduzione, l’italiano del dizionario è assai vicino alla varietà ideale di ‘lingua comune’ a base toscana diffusa in tutta la penisola, lontana dal modello bembiano di italiano letterario arcaico, aperta invece agli apporti di varietà dialettali, regionali e sociali diverse. Non solo: Florio, multilingue e multiculturale, è lettore moderno, attento ai diversi linguaggi settoriali anche scientifici, ad esempio la botanica, la zoologia, l’anatomia, la sessualità e la gastronomia. Oppure è notevole la ricchezza delle espressioni idiomatiche vive: per stare si trovano nel dizionario 46 locuzioni, da stare all’erta a stare a disagio a stare alle poste a stare allegro a stare a vedere a stare a schimbecchi, fino a stare a pollo pesto. Notevole anche la sua libertà espressiva in frasi come promettere Roma e Toma, andare in Piccardia, montar la mosca, ecc. La sua competenza di traduttore si manifesta nelle definizioni relative ai lemmi del dizionario: ad esempio per la parola ragione Florio elenca ben 44 vocaboli e definizioni, ‘reason, right, due, knowledge, wit, wisdome, discourse’, ecc. Anche da questo punto di vista è notevole la creatività di Florio, verificabile nelle espressioni inglesi vive, nei neologismi derivati da prestiti e calchi della traduzione: il risultato è uno straordinario inglese altrettanto ‘naturale’ dell’italiano

Zitierweise:
Sandro Bianconi: Rezension zu: John Florio, A Worlde of Wordes, Edizione critica e introduzione a cura di Hermann W. Haller, Toronto-Buffalo-London, University of Toronto Press, 2013. Zuerst erschienen in: Archivio Storico Ticinese, Vol. 155, pagine 174.

Redaktion
Autor(en)
Beiträger
Zuerst veröffentlicht in

Archivio Storico Ticinese, Vol. 155, pagine 174.

Weitere Informationen
Klassifikation
Region(en)
Mehr zum Buch
Inhalte und Rezensionen
Verfügbarkeit